Siamo ai quarti. Con pieno merito. Bye bye Spagna dal palleggio leggerino e snob. Siamo stati brutti, sporchi e cattivi. E solo per colpa di De Gea non l'abbiamo archiviata con largo anticipo. Anche se è vero pure che solo per merito di Buffon che non l'abbiamo gettata via, quando la Spagna ha capito che fare la fighetta in campo non paga, e bisogna essere veloci e più aggressivi. Ma ormai era tardi.
C'è anche Insigne nel successo azzurro. E' sua l'illuminante apertura che al 91' pesca Darmian solo dall'altra parte del campo. Cross in mezzo per Pellè che chiude le valigie e ci manda a Bordeaux.
Nel primo tempo c'era stato il gol di Chiellini. E comunque se non l'avesse buttata dentro lui sarebbe stato rigore (su Giaccherini) tutta la vita. Subito dopo c'è il De Gea show, specie quando nega a Eder il gol del raddoppio a metà ripresa. Più facile invece respingere la botta centrale di Insigne. Molto più complicato togliere il pallone da sotto la traversa sul tiro di Giaccherini (anche questo nel primo tempo).
Il successo azzurro non fa una piega. Anche se dobbiamo dire grazie a SuperGigi che toglie al gioia del gol a Morata ma soprattutto a Ramos nel finale.
E adesso sotto con la Germania, sperando che comincino a fare gli "sboroni", visto che ogni volta che lo fanno poi finiscono male.
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