Doppio tradimento, nella vicenda Higuain. Quello del Pipita e quello ancora più grave del club bianconero. Aveva ragione il compianto presidente dell'Inter Peppino Prisco, che con la sua ironia pungente diceva: "quando do la mano a un milanista me la lavo, se la do a uno juventino subito dopo mi conto le dita". Non ci si può fidare della parola data da uno "strisciato".
De Laurentiis se n'è accorto a sue spese. Nell'ultima assemblea di Lega si era premunito di parlare con la Juve e ricevere rassicurazioni sulla loro intenzione di pagare la clausola per Higuain, visto che avrebbe dovuto presentarsi ai suoi tifosi e parlare dell'argomento. Avrebbero potuto dire "non so, ci pensiamo", e invece glielo hanno escluso: "non pagheremo la clausola".
De Laurentiis, fidandosi della parola data da "un club di classe" (ricordate queste sue parole?) ci aveva messo la faccia davanti ai suoi tifosi, dicendo che l'ipotesi juve per Higuain era da scartare. Invece gli è arrivata una pugnalata alle spalle all'improvviso. Altro che "club di classe".
Del resto ve lo avevamo detto il giorno stesso che anche l'atteggiamento di Marotta, sfuggente davanti ai cronisti, ci puzzava di bruciato. Abbiamo capito perché.
Da questo momento in poi, difficilmente i rapporti tra Napoli e Juve (comunque cordiali e di stima reciproca) saranno gli stessi.