Si arrampicano sugli specchi perché non hanno modo di rispondere sensatamente alle stoccate di De Laurentiis. Il clan Higuain continua ad appigliarsi alla favoletta dei chili di troppo o del rapporto poco idilliaco col presidente (manco se lo dovesse sposare) e non hanno gli attributi per dire chiaro e tondo: volevamo andarcene perché pensiamo che alla Juve ci sia più possibilità di vincere. Una verità , ed è questo l'assurdo, che non sarebbe neppure scandalosa. Anzi i napoletani l'avrebbero capita e giustificata. Ma non se scappi via come un ladro e neppure rivolgi una parola o un ringraziamento a chi ti ha portato sul tetto del mondo.
Però a noi non va giù neppure un'altra cosa: che il babbo Jorge oggi abbia messo sullo stesso piano suo figlio, Lavezzi e Cavani. «Il responsabile dell'addio di mio figlio è De Laurentiis, non è a caso gli ultimi tre giocatori più amati sono andati tutti via: Lavezzi, Cavani e Gonzalo», ha detto.
Il Matador è stato un mercenario, ma non ha fatto sceneggiate prima di andarsene e i suoi compagni li salutò. L'amore l'ha interrotto per denaro, ma non l'ha tradito. Il Pocho? Se n'è andato dicendo chiaramente che lo faceva per denaro (ah... com'è bello avere due palle vere e non come accessorio) e per fuggire alle troppe pressioni che Napoli comporta. Ma l'ha fatto con le lacrime agli occhi. Caro Jorge, sciacquat a vocc quando parli di Lavezzi.