E dire che Sarri si era raccomandato di non fare sciocchezze e di non sbagliare approccio. E invece è lì che il Napoli l'ha tradito. Ed è chiaro che se giochicchi (per un tempo) come se stessi in spiaggia, non puoi neppure avvicinarti alla porta avversaria. Sottolineiamo questo per chiarire un concetto: guai a pensare che l'assenza di Higuain abbia inciso sul 2-2 di Pescara, guai a pensare che Gabbiadini sia stato l'anello debole. I risultati li decidono quelli che vanno in campo, non quelli che non ci vanno più.
Se il Napoli ha quasi steccato la prima, è perché pare non aver capito che Higuain non c'è più e quindi che non basterà fare le stesse cose che faceva lo scorso anno per vincere. Ognuno dovrà fare di più, dovrà fare qualcosa di diverso. Ognuno dovrà "adottare" uno di quei 36 gol che fece il Pipita. In un solo concetto: bisognerà essere più squadra.
Questo traduce con i numeri una cosa logica: si vince con la squadra, non con il singolo, che al massimo ti dovrebbe dare quel qualcosa in più. Sarri alla vigilia della sfida con il Pescara aveva chiesto proprio questo ai suoi: «Per sopperire all'assenza di Higuain dovremo cambiare, dovremo dividere tra tutti i gol che faceva lui».
Il Napoli, però, sembra non aver ancora digerito a livello di meccanismi l'assenza del Pipita. Sembra ancora cercarlo in campo, sembra "vedere" ancora i suoi movimenti. Ma non c'è. Allora, anziché bussare alla porta e chiedere aumenti sontuosi, alcuni giocatori cominciassero a dimostrare di valere quegli ingaggi sul campo, anche in assenza di Higuain.
di Stefano Mastronardi (@SteMastronardi)