«La scelta di Napoli. Non vedo perché non avrebbe dovuto farla. Alla Juve se la vedeva con Pirlo, Vidal, Pogba e Marchisio e faceva ugualmente l’80% delle partite. Per andare a Napoli abbiamo fatto arrabbiare Cairo, e non poco. Avevamo già fatto tutto, l’accordo era stato trovato. Erano i giorni in cui stava comprando Rcs, e mi dedicò ugualmente quattro ore del suo tempo. Un signore. Poco dopo, però, mi chiamò Giuntoli dal Napoli e mi fece delle avances che non potevo rifiutare. A malincuore ho chiamato Cairo, che giustamente non l’ha presa benissimo».
«Avevamo avuto proposte da capogiro dalla Cina. Ma a trent’anni e passa non puoi pensare solo ai soldi. C’è anche la qualità della vita. Cosa te ne fai dei milioni se poi devi giocare in una megalopoli col 98% di aria inquinata? Chi dice “Vado in Cina per un’esperienza di vita†mente. In Cina ci vai per soldi, punto».
«A Napoli abbiamo trovato una situazione ideale. Ci hanno garantito sostanzialmente lo stesso trattamento inglese per tre anni. È come stare a Sunderland, ma con casa a Posillipo. Non male, insomma».
Chiusura su Diawara. «Amadou è un grandissimo, diventerà il prossimo Desailly. Giack gli fa da chioccia».