«Dobbiamo fare delle valutazioni per domani, vedremo l'allenamento di oggi per capire chi sta meglio. Fino a ieri il gruppo era diviso tra chi aveva giocato e chi no col Chievo. In questo momento è difficile accusare tre partite in una settimana. Comunque penso che i ragazzi siano pronti, sono consapevoli della difficoltà del match».
«Il Benfica è la quarta testa di serie della Champions. Sono forti, non li ho mai visti in grande affanno ed hanno grande tecnica e gestione del pallone. Sono molto organizzati e la fase offensiva è codificata. Sono al top».
«Complessivamente, anche se il livello medio italiano è superiore a quello portoghese, loro hanno eccellenze al top in Europa. Se vai a giocare contro le loro prime tre non è mai facile».
«Loro sono forti. Dietro giocano bene e hanno difensori forti tecnicamente, che impostano benissimo. Anche a centrocampo hanno grande tecnica e poi esterni come Salvio e Pizzi che hanno grande gestione della palla, grande talento, non sarà facile prendere in mano la partita. Così come sarà molto complicato togliergli subito palla, perché hanno tecnica e palleggio. Non li costringi subito all'errore. E inoltre davanti c'è Guedes che mi piace tantissimo. Noi proveremo a condurre la partita, ma sappiamo che saranno momenti in cui dovremo correre noi sul loro palleggio».
«Come mentalità è una di quelle sfide che ti fa crescere. Noi siamo una squadra che ha ancora margini di miglioramento nella gestione dei momenti favorevoli o sfavorevoli del match. Spero che i ragazzi crescano ancora».
«Ai tifosi non ho bisogno di dire nulla. Ci hanno sempre aiutato e continueranno a farlo. E' chiaro che facciamo forte affidamento su di loro, ma è inutile chiederglielo perchè ce lo daranno».
«Non ha senso mettersi a fare i conti adesso dei punti che si hanno in classifica o Champions. Poche partite non fanno testo».
«Milik e Mertens? Vediamo l'allenamento. Non si tratta di dare priorità alla Champions, ma di vedere chi sta meglio prima di decidere chi scenderà in campo. Voglio parlare con lo staff medico per avere riscontri sul recupero di chi ha giocato sabato».
«I nuovi arrivati li dobbiamo inserire piano perché il contesto è comunque difficile. Poi sono arrivati a fine agosto, quindi da poco. In mezzo ci si mettono anche le Nazionali, per cui è difficile allenare tatticamente e alcuni ragazzi non erano neanche in grande condizione. Ci sono varie cose da mettere a posto per inserirli e aumentare le rotazioni».