La nostra sensazione è che la sconfitta non sia maturata solo oggi, ma sia cominciata da sabato scorso, quando il ginocchio di Milik ha fatto crac.
Se per 7 giorni tutti noi ci siamo posti tanti interrogativi sul depotenziamento dell'attacco azzurro, è probabile che anche i giocatori si saranno chiesti che influenza potrà avere la lunga assenza di Milik. Dubbi che probabilmente si sono portati anche in campo, assieme al peso di doversi dimostrare forti anche di fronte ad una situazione grave.
E una squadra che va in campo con qualche dubbio, inevitabilmente è meno sicura di sé. Fa più fatica, si distrae, commette più errori. Nulla di ridire sull'impegno, perché hanno corso e lottato fino al 95'. Su questo Sarri ha ragione. Non è una squadra spenta.
Ma ci è sembrata smarrita, come se si fosse chiesta adesso dove potrà arrivare. A cosa potrà puntare.
Inutile girarci attorno, la questione Gabbiadini c'è. La affrontiamo facendo una premessa: quando perdi 1-3, la colpa non è dell'attaccante che non segna, ma della difesa che ne prende 3. Non è colpa solo di Gabbiadini se abbiamo perso con la Roma. Però il problema Gabbiadini c'è, e la sensazione è che si stia riflettendo su tutta la squadra.
Siamo un po' cattivi. Lo scorso anno quando attaccavamo, tutti guardavano Higuain per provare a dargliela. In questo primo scorcio di stagione, tutti guardano Milik per provare a dargliela perché hanno capito che ci si può fidare del polacco.
Le stesse dichiarazioni di Sarri nel post partita, hanno fatto intendere che se fosse per lui lo svincolato lo prenderebbe pure. Poi è chiaro che bisogna capire chi e come. Ma non ha detto a prescindere che va tutto bene così.
Però la colpa è pure di Manolo. Perché adesso i treni che passano cominciano ad essere tanti, e uno che sta per firmare a 3 milioni a stagione deve dimostrare di valerli. E se non è convinto di stare qui perché non gli piace come viene impiegato, lo dica subito prima di firmare. Che poi, se vogliamo dirla tutta, neppure Mertens è una prima punta, ma quando è entrato s'è vista una differenza abissale. E questo significa pur qualcosa.
di Stefano Mastronardi