Tuttavia a conti fatti il problema è da tutt'altra parte.
Il Napoli non ha mai avuto problemi a fare gol o a produrre il suo gioco. A Bergamo siamo rimasti a secco, è vero, ma gli azzurri hanno trovato la via della rete sia contro la Roma che contro il Besiktas. Il guaio grosso è che il Napoli prende troppi gol. E in questo i vari Rog, Giaccherini, Gabbiadini non c'entrano proprio un bel niente.
Se nelle ultime 3 partite abbiamo beccato 7 reti, 5 delle quali sono classificabili come "gollonzi" (Petagna, i due di Dzeko e i due di Aboubakar), i difetti vanno cercati là dietro, nelle retrovie.
Ghoulam ha fatto dieci passi indietro rispetto allo scorso anno, sbaglia spesso le diagonali o si attarda nel fare i movimenti. Forse è stato utilizzato troppo, o più probabilmente non ha alcuno stimolo dalla concorrenza (inesistente) di Strinic.
Hysaj è un altro caso: l'hanno mandato al manicomio prima Gomez (a Bergamo) mentre con la Roma s'è "inventato" una marcatura alle spalle su Dzeko in occasione dello 0-2. Peraltro oggi al suo posto ha giocato Maggio, che s'è dimenticato di chiudere su Adriano. Altro gol preso.
Al centro le cose non è che vanno meglio. L'assenza di Albiol si fa sentire eccome, perché sia Maksimovic (sullo 0-2 di Dzeko è saltato di spalle) che Chiriches non hanno certo brillato.
Perfino Reina ha fatto più errori nell'ultimo mese di quanti non ne abbia fatti nei precedenti due anni a Napoli. Sul gol di testa di Dzeko e su quello di Aboubakar non s'è sognato minimamente di uscire a due metri dalla porta, e pure sul primo gol di Aboubakar ha ammesso lui stesso un errore.
Praticamente se facciamo un bilancio, non c'è neppure un difensore che si sia guadagnato la sua ricca pagnotta nell'ultimo mese.
Che sia una questione di testa, di condizione o chicchessia non ce ne frega niente, perché comunque è da lì che deve ripartire la ricostruzione del Napoli. Perché se si continuano a prendere certi gol, alla fine puoi mettere chi vuoi a centrocampo e in attacco, ma le partite non le vinci.
di Stefano Mastronardi