Oltre alle tre sconfitte e ai problemi che sono emersi nelle ultime sfide, il Napoli deve difendersi anche dal nemico più infido, ovvero gli avvoltoi che non sanno vivere senza seminare veleni, quelli che godono nelle disgrazie altrui e che sparano sentenze pur non avendo vissuto un solo giorno su un campo di calcio. E' il nemico più subdolo, perché mostra la faccia buona finché le cose vanno benone, ma poi al primo vento contrario sparge veleno.
Oggi si legge di un Sarri incapace di gestire una rosa ampia, litigioso con De Laurentiis, testardo nelle sue convinzioni, integralista fino all'autolesionismo, ancora non in grado di capire che Napoli non è Empoli.
Come se il dribbling scriteriato su Salah fosse colpa di Sarri, come se la palla che sbatte in faccia a Ghoulam fosse colpa di Sarri, come se il retropassaggio assurdo di Jorginho fosse colpa di Sarri, come se il gol non convalidato a Gabbiadini fosse colpa di Sarri, come se l'infortunio di Milik fosse colpa di Sarri, come se Rog fosse già un fenomeno (ricordiamo, ha 22 anni e ha fatto 25 giorni di allenamento con il Napoli) o Diawara a 19 anni fosse già il nuovo Desailly.
Pretendono di sapere tutto senza essere un sol giorno a Castel Volturno, fanno gli psicologi senza parlare mai con i giocatori.
Perché lo fanno? Ve lo diciamo noi. Perché sono le polemiche e i veleni quelli che ti fanno vendere, che fanno audience.
Tifosi azzurri, non cadete nella trappola.