Il simbolo di questa differenza qualitativa sta nell'azione del primo gol: c'è un difensore che deve solo spazzare via una palla che gli rimbalza davanti, quindi comoda comoda, e invece svirgola mandandola addirittura indietro. C'è poi un altro difensore che si getta su quella palla e non ci pensa su, sparandola al volo (120 km/h) sotto la traversa, manco fosse un bomber consumato.
Ecco lì la differenza tra una squadra vincente e una grande squadra. Sta negli uomini, non c'è dubbio. Il bel gioco ogni tanto sembra che possa bastare da solo a colmare quel gap, ma è un'illusione perché non sarà mai così.
Ti può aiutare a vincere ogni tanto qualche sfida, ti può aiutare a stare nei quartieri altissimi, ma non può spingerti fino ad arrivare in cima.
Alla fine infatti sono le qualità dei giocatori che, nel bene e nel male, ti decidono le sfide importanti e i campionati. E sfortunatamente, il Napoli non ha molti giocatori che sono al top. Anzi, qualcuno sembra drammaticamente sopravvalutato.
Non dobbiamo stupirci se Ghoulam fa un liscio fantozziano e Bonucci segna un gol da centravanti, perché nelle caratteristiche del primo c'è la tendenza alla cavolata difensiva (tre assist all'avversario nelle ultime 4 partite) mentre nelle doti del secondo c'è la capacità di segnare gol del genere. Gira e rigira, dipende tutto dalle qualità dei singoli.
Sarri inquadrò bene la questione già un mesetto fa (in verità l'ha detto più e più volte): "il Napoli non può puntare a vincere o contrastare la Juve, perché non ha i giocatori per farlo". Gli venne dato del rinunciatario, del pessimista, del provinciale. Adesso tutti hanno capito che aveva ragione.
Con il materiale umano che c'è (che è pure giovane) si può stare lì a lottare per la Champions e il secondo posto, ed è un bel traguardo.
Questo non è disfattismo. Finire secondi è tantissima roba. Finire terzi è tanta roba. Specie se in mezzo ci metti una Champions giocata bene e che magari ti vede andare un po' avanti. L'obiettivo del Napoli è questo, ed è ampiamente alla portata.
L'importante è non deprimersi perché perdi contro una squadra che ha il triplo del tuo fatturato, ha vinto 5 scudetti di fila e molto probabilmente si prenderà anche il sesto. A maggior ragione se perdi per due assist di un tuo giocatore.
di Stefano Mastronardi