«Questo periodo è come una pausa di riflessione, che certe volte sono utili. Siamo stati abituati a correre troppo velocemente, dimenticando le cose più importanti. Tra queste c'è amministrare la "res publica". Adesso avremo 250miliardi per ripartire... se fossero ben attribuiti potrebbero davvero rilanciare il paese. Finora eravamo però abituati a 'manovrine finanziarie' da 30mln, dove destra e sinistra si davano il cambio e noi poveri fessi, elettori, ne pagavamo il gioco. Ma p colpa anche dall'italiano medio, che è pigro ed è abituato ad avere i soldi sotto il materasso. Ha sempre cercato di sopravvivere. Poi arriva la pandemia e si presenta il conto, che è stato senza ritorno».
In chiusura una battuta che riguarda anche il Napoli. «Abbiamo portato qui la valorizzazione di un miliardo di giocatori. Potevamo portarli in Austria o in Svizzera, ma abbiamo preferito l'Abruzzo. Ringrazio tutti voi... ora devo raggiungere Spalletti per parlare di tanti problemi e del mercato. Abbiamo pochi giorni poi chi c'è c'è chi non c'è non c'è».