E' tornato in voga negli ultimi giorni. Non per sostituire Spalletti subito, bensì dal prossimo anno, quando entrambi i tecnici saranno liberi.
A patto però di mettere le cose in chiaro: nel campionato si fa lo stretto indispensabile, la vetrina europea invece viene considerata la vera competizione stagionale. Europa League o Champions che sia.
Lo testimoniano i numeri: su 35 confronti eliminatori diretti nelle coppe europee, ne ha vinti 28 e persi 7. Ha raggiunto cinque finali di Europa League con tre squadre diverse, e l’ha vinta quattro volte. L’ultima proprio con il Villarreal, che quest'anno ha portato addirittura in semifinale di Champions (buttando fuori Juventus e Bayern Monaco).
Se Siviglia e Villareal sono finiti sotto i riflettori internazionali, è merito di Emery.
Il problema però è che quando l'attenzione si sposta sulle competizioni Nazionali, i riflettori quasi sempre rimangono spenti.
E' andato in difficoltà perfino con il colosso PSG: la prima stagione ha steccato finendo a -8 dal Monaco. Però ha vinto la Ligue1 l'anno dopo.
Allo Spartak dura mezza stagione, poi viene esonerato per via dei risultati deludenti: per dirne uno, durante quell'anno Spalletti allenava lo Zenit e lo scontro diretto tra i due venne vinto dall'attuale tecnico azzurro 5-0.
Approda da subentrante al Siviglia, facendo nono con 50 punti, poi due quinti posti (63 e 76 punti) e un settimo posto (52 punti).
Quando approda al PSG campione in carica, arriva secondo in campionato. Vince la Ligue1 l'anno dopo, ma due eliminazioni consecutive agli ottavi contro Barcellona e Real Madrid gli fanno interrompere anzitempo il rapporto col club transalpino.
Approda all'Arsenal dove chiude il campionato al quinto posto finale. Tuttavia centra la finale di Europa League, perdendola contro il Chelsea di Sarri. L'anno seguente viene esonerato con la squadra all'ottavo posto.
Poi l'avventura al Villareal. Chiude la Liga al settimo posto con 58 punti, ma vince l'EuroLeague e quindi approda in Champions. Attualmente in Liga è settimo, che attualmente manderebbe il "sottomarino giallo" nella prossima Conference League.
Proprio questa sua enorme differenza tra campionati e Coppe alimenta i dubbi.
Il tifoso napoletano sarebbe disposto ad arrivare settimo in Serie A ma al tempo stesso in semifinale di Champions?
Lo vivrebbe come un successo o come una stagione deludente?
Forse proprio questi dubbi fanno capire perché Emery ha vissuto matrimoni di successo solo in quelle piazze con moderate ambizioni in campionato, però abbastanza competitive per dire la loro nelle coppe europee. Perché nelle Coppe si gioca un duello alla volta, contro un avversario alla volta. E trovare gli stimoli è ancora più facile se ti trovi in contesti come Siviglia e Villarreal, dove certe sfide sono la partita della vita.
Ambienti tranquilli, che NON devono essere gestiti ed ai quali NON bisogna spiegare perché le cose non vanno sempre benissimo.
...non è proprio quello che troverebbe a Napoli.