La statistica è una delle scienze più "abusate" nel calcio moderno. Talvolta è la comoda sponda per far valere un concetto, altre volte è un appiglio per negare un altro concetto.
Accade così che se segni poco ti rispondono che però tiri tanto, quindi è colpa della poca "cattiveria" sotto porta. Se subisci tanto ti invece rispondono che però c'è tanta sfortuna, perché becchi pochi tiri.
Il fatto è che un tiro scoccato da 2 metri a porta vuota, per la statistica ha lo stesso valore di un tiro scoccato da 10 metri con nove avversari davanti che ti chiudono lo specchio della porta. Ma è evidente che tra i due tiri c'è una bella differenza.
Ed è qui che sta uno dei grossi problemi del Napoli. Siamo la quarta squadra che ne subisce di meno, però in proporzione becchiamo più gol di altre squadre di vertice.
La nostra media-gol subiti è analoga a quella che aveva il Napoli di Gattuso, praticamente uno a partita (ahinoi, quell'anno finimmo quinti proprio per un gol da polli beccato contro il Verona).
Quello che incide è la qualità dei tiri che subiamo. In molti casi si tratta di conclusioni da posizione pericolosissima o ravvicinata, ed è chiaro che così le probabilità di beccare il gol crescono.
Per restare a esempi ancora freschi, pensate al gol di Bellingham (gran colpo di testa, ma comunque era solo davanti a Meret), oppure alle due parate che lo stesso Meret ha dovuto fare nella ripresa (a tu per tu con Bellingham una, su colpo di testa da 3 metri l'alta).
Per andare indietro di qualche giorno, a Bergamo Lookman ha colpito di testa da 6/7 metri, non-marcato da Rrahamni.
Andando più indietro, ricordiamo che Giroud i suoi tiri li ha scoccati anche da più vicino, anche lì con la complicità del kosovaro.
L'elenco dei gol di questo tipo può continuare con quello beccato dall'Union Berlino in casa, o ancora più clamorosi quelli della Fiorentina al Maradona (tutti e tre i tiri erano a tu per tu con Meret, senza difensori nei paraggi) e quello di Samardzic, che addirittura arrivò davanti a Meret dopo aver saltato come i birilli i difensori.
Ecco, il problema del Napoli è che per quanto si possa applicare nella fase difensiva, rischia sempre tantissimo e regala sempre almeno una occasione colossale all’avversario, che significa più o meno partire sempre da 0-1. E infatti abbiamo 23 gol subiti su 18 partite giocate (e solo 5 clean sheet).
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