"Napoli è stato il capitolo calcistico più importante della mia vita - dice Mario Rui in un'intervista a TMW, dopo la rescissione con il club azzurro - In sette anni sono stato allenato da tre dei dieci top allenatori al mondo: Sarri, Ancelotti e Spalletti. Ora ce n'è un altro altrettanto importante".
A proposito di Conte, aggiunge: "Mi ha permesso di allenarmi in gruppo e far parte della squadra quando si svolgeva la parte atletica. Poi con l'avvicinarsi della partita bisognava preparare di più la parte tattica e quello bisogna farlo con chi è in lista. Ma gli altri giorni ero in gruppo: per questo voglio ringraziare Conte e il suo staff".
Sulla sua esperienza in azzurro: "Ho avuto compagni fantastici e la fortuna di poter vivere ogni giorno con le persone del Calcio Napoli: dai magazzinieri ai dirigenti. Tutte persone splendide. Sia a livello calcistico che a livello umano sono stati gli anni più importanti".
L'addio. "Mi è stato detto subito che non ero del progetto, prima ancora di Dimaro. Poi siamo andati avanti secondo ciò che ci eravamo detti. Conte è sempre stato molto chiaro nei miei confronti. A settembre mi sono rivolto all'Assocalciatori per chiedere informazioni, visto che non mi ero mai trovato in una situazione del genere e non sapevo cosa fare. Mi hanno detto come muovermi e a quel punto sono entrato in contatto col Direttore Manna. Ci tengo a precisare che non ho mai voluto creare problemi a nessuno. Sono uscite tante notizie in cui si parlava di una mia causa nei confronti del Napoli: nulla di più falso. Ho parlato con Manna e s'è rapidamente giunti a un accordo perché potessi tornare ad allenarmi con la squadra".
Tema caldissimo in estate furono i rifiuti a diverse opzioni di trasferimento. "In realtà ho ufficialmente ricevuto e rifiutato una sola offerta, quella del San Paolo. Era una proposta intrigante, ma sono un padre di famiglia e non posso pensare solo a me, e in quel momento non mi sembrava la cosa giusta".
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