DOLCI RICORDI. «A Napoli - dice Albertino Bigon - ho raccolto i frutti del mio lavoro. Venivo da Cesena, mi ritrovai ad allenare Maradona. Parentesi memorabile della carriera, una stagione strepitosa. Vincemmo il secondo titolo tricolore della storia azzurra e una fantastica Supercoppa con cinque gol rifilati alla Juventus». E quello scudetto arrivò con un Napoli-Lazio: «Sapevamo che ci sarebbe bastato il pareggio ma fu una faticaccia preparare quella partita. La città impazzita preparava i festeggiamenti e io dovevo riportare calma e trasmettere concentrazione. Facemmo gol subito con Baroni e capii che era fatta».
DOMENICA. «Però può essere un crocevia importante per entrambe. Da tempo dico di fare attenzione ai biancocelesti. Quando Felipe Anderson è esploso ha fatto della Lazio la rivelazione del torneo. Ora bisognerà vedere la sua assenza come influirà sulla squadra [...] «Lazio e Napoli giocheranno in velocità, forse Benitez farà più possesso palla e Pioli più contropiede. A meno che loro non decidano di attaccare subito ma questo sarebbe un rischio notevole».
RAFA CONTRO STEFANO. «Benitez ha enorme spessore ed esperienza da vendere, predica un calcio spettacolare e ha un'idea di gioco che si avvicina molto a quella dei grandi club europei. Pioli è incredibilmente concreto».
LOTTA AL VERTICE. «Per lo Scudetto sarà Juve-Roma. Per il terzo posto rientrerà l'Inter che si sta scatenando sul mercato. Forse sarà una corsa a tre per l'ultimo posto Champions. Peccato per il Napoli, è mancata la carica agonistica contro le piccole, ha buttato via un'infinità di punti. Non so se per mancanza di concentrazione o per scarsa cattiveria. Peccato».
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