«Senso della posizione, autorevolezza, disimpegno facile. Ivan Strinic, al debutto con la maglia del Napoli ha sorpreso per il suo adattamento in una squadra nuova e la sua tenuta mentale nell'arco dei novanta minuti». Parlano in termini entusiastici di Ivan Strinic, i colleghi de Il Corriere dello Sport. «Il croato non si è distratto un attimo da quelli che erano i suoi compiti (limitare le incursioni di Candreva), ha giocato con la semplicità dei grandi ed in alcune occasioni si è anche inserito in fase offensiva con i tempi giusti. Insomma, buona la prima anche se c'è bisogno di ulteriori verifiche e continuità nel rendimento».
EMERGENZA. Il tecnico Benitez ha creduto subito in lui per risolvere l'emergenza a sinistra. «Rafa non ha avuto dubbi a lanciarlo nella mischia. Lo conosceva. Aspettava solo le risposte dei test atletici per farlo debuttare. E Strinic, fermo da un mese e mezzo per una contusione toracica, le ha fornite proprio alla vigilia della sfida che valeva il terzo posto. Voleva giocare».
FUTURO. Se l'Olimpico è stato il suo punto di partenza, «i suoi obiettivi personali vanno oltre - dicono i colleghi - Se Strinic ha scelto Napoli, rifiutando le offerte del West Ham e di altri due club italiani (Inter e la stessa Lazio) è perché mira a giocare in Champions e a riagguantare la maglia della Croazia». Che per ironia della sorte ha avuto l'ultima volta in occasione dell'amichevole Argentina-Croazia del 14 novembre, quando Bigon iniziò ad accelerare per prenderlo. Anche questo è un segno del destino.
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