La scadenza è quella del 31 maggio, ed entro quella data il Napoli dovrà presentare uno studio di fattibilità che dovrà essere poi seguito all'inizio dei lavori dopo un'attenta valutazione da parte del Comune. Secondo l'edizione odierna di Repubblica il tempo stringe, e De Laurentiis si è fatto carico di tutte le spese di ristrutturazione che ammontano a 18mln, ma al contempo si è dovuto dare tre pizzichi sulla pancia. Il Comune non perderà infatti l'uso di palestre, uffici, pista d'atletica e il diritto a organizzare concerti: col divieto assoluto, però, della presenza di spettatori sul campo. Al club azzurro andrà dunque in cambio una concessione non “esclusiva†dell'impianto di Fuorigrotta, anche se assai ampia e di lunga durata.
LAVORI. La questione pista d'atletica è molto sentita dai tifosi, che vorrebbero un impianto senza 'barriere' con gli spalti a ridosso del terreno di gioco, ma quasi sicuramente resterà al suo posto. «Per quanto riguarda invece i lavori concreti e urgenti - si legge su Repubblica - il Napoli dovrà farsi carico dei nuovi seggiolini. Dell'impianto elettrico e idraulico, fossato, spogliatoi e servizi igienici. Forse il terzo anello non verrà smantellato così come la copertura che resterà al suo posto per non far impennare ancora di più le spese».
UTILI. Come sottolinea il quotidiano, infine, sarà difficile produrre ricavi per coprire i costi: «Nemmeno con lo store ufficiale, ampliando le aree pertinenziali riservate ai parcheggi o distribuendo delle licenze agli ambulanti abusivi. Il club azzurro, per non rimetterci, deve trovare in fretta nuove attività, che possano garantire utili».
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