Ha concesso una lunga intervista ai colleghi di Slobodnadalmacija, il croato azzurro Ivan Strinic, per tracciare un bilancio di questo primo mese e mezzo azzurro. Noi di Napoligol l'abbiamo tradotta in anteprima. «Venire qui è stata una grande cosa, c'erano altre possibilità ma io sono contento di aver scelto Napoli. I compagni? Mi hanno accolto bene, e l'allenatore è soddisfatto di quello che sto facendo».
TURNOVER. «Finora ho giocato sempre dall'inizio tranne in Europa, ma tocca a tutti fare un po' di turnover. Le rotazioni sono normali perché stiamo giocando un sacco e c'è una bella concorrenza per un posto».
DOVEVA FINIRE AL WEST HAM. «Si la scorsa estate. Ma non tutti i mali vengono per nuocere, non se n'è fatto più niente e ora sono felice di essere qui».
UCRAINA. «Il clima politico teso è uno dei motivi che mi ha spinto ad andare via. Il Dnipro mi aveva offerto un nuovo contratto, ma ho dovuto pensare anzitutto al bene della mia famiglia che voleva andare via».
CORTE. «Il Napoli mi ha seguito per un po', ma non saprei dire quanto tempo. Però mi hanno voluto fortemente».
BENITEZ. «E' uno dal quale si può imparare moltissimo. Del resto i suoi successi parlano da soli. Lui cerca di migliorare sempre ogni singola cosa e parla tanto con noi giocatori».
DIFFERENZE. «Fisicamente non c'è molta differenza tra Italia e Ucraina. In Italia però si lavora tanto sulle tattiche, sulle ripartenze e la difesa. In Ucraina è un po' diverso. Qui si fanno le cose più seriamente, possiamo dire...»
ITALIANO. «Nel club abbiamo professori che ci fanno lezioni 1-2 volte a settimana, a seconda degli impegni del club».
CITTA'. «Vivo vicino a Castelvolturno, che si trova a circa 40 chilometri da Napoli. Ci stiamo ambientando io, Ivana (moglie), Marta e Petar (figli). A Napoli ci sono stato un paio di volte perché non ho avuto molto tempo per visitare la città. Comunque la città mi piace. Le persone hanno una mentalità molto simile alla nostra, e poi c'è il mare...».
OBIETTIVI. «Pensiamo a vincere ogni partita. La Juve ha fatto una grande fuga in vetta, ma noi andiamo per la nostra strada e non ci arrendiamo».
NAZIONALE. «Sto aspettando la chiamata. La cosa più importante è che io sono sano e pronto. Se verrò convocato sono qui».
Traduzione a cura di napoligol.it