L'ultima volta che non si sono abbracciati è stato il 15 dicembre. Da quel momento in poi gli attaccanti del Napoli hanno aggiustato il mirino cominciando a spedire palloni in fondo al sacco. A turno, magari, ma c'è sempre stato qualcuno che lo ha fatto. Sottolinea questo aspetto, il Corriere dello Sport, legandolo alle fortune che proprio dal ko di San Siro hanno ricominciato a nascere in casa Napoli.
Quella maledetta sera milanese, rammenta il Corriere, «De Laurentiis ordina il ritiro [...] Poi al mattino, dopo aver lanciato il messaggio subliminale, la squadra viene lasciata libera. E la sera, per la cena di Natale, c'è il discorso di De Laurentiis alla squadra». Un discorso che li scuote nell'orgoglio e li colpisce con due critiche. E fa centro.
E' infatti quello il momento che segna la svolta, anzitutto per gli attaccanti. Gol al Parma, alla Juve e poi nell'anno nuovo a Cesena, Juve, Lazio, Genoa, Udinese, Chievo, Inter, Udinese, Palermo e Sassuolo. C'è sempre un bomber, spesso più di uno, che fa centro. E portano punti. E sfidano un record: «L'anno scorso il Napoli arrivò a 104 gol, record di tutti i tempi. Quest'anno vorrebbe battersi: è a sessantadue...», ricordano al Corriere.