"Sesso e cocaina: giorni passati dentro la stanzetta di via di Tor di Quinto a pippare in compagnia di due ragazze (una romana, l'altra moldava). Un festino durato almeno un paio di giorni e finito una manciata di ore prima degli scontri violentissimi che portarono alla morte dell'ultras del Napoli Ciro Esposito, e al pestaggio violentissimo subito da «Danielino» De Santis, l'ultras della Roma che esplose i colpi che lasciarono sul selciato il giovane di Scampia e ferirono in modo lieve altri due supporters della squadra partenopea". E' la riscostruzione degli eventi del 3 Maggio pubblicata dal quotidiano romano il Tempo basata sulle parole di Ruxandra e Inga (le due ragazze di cui sopra) che sono state interrogate dalla Digos.
"A sentire il racconto di una delle due ragazze - si legge sul quotidiano - De Santis aveva in programma di trascorrere altro tempo con lei ma «in quell'occasione era molto strano, agitato. Inoltre prima di uscire – racconta la giovane – Daniele ha prelevato da un cassetto di biancheria un oggetto che non sono riuscita a vedere». La donna probabilmente si riferisce ad un coltello che lo stesso De Santis aveva utilizzato per tagliare la cocaina. Dal momento in cui De Santis esce dallo stabile al momento degli scontri passa qualche ora; le ragazze si preoccupano per la prolungata assenza, poi la notizia che Danielino «forse è morto» e quindi la fuga dal cancello principale per evitare di essere individuate dall'elicottero delle forze dell'ordine che sorvola la zona".
"Saltano fuori poi - scrive infine il quotidiano romano - numerosi contatti che Ciro Esposito ha avuto nei minuti precedenti agli scontri con altri ultras del Napoli (quasi tutti appartenenti a gruppo «Area nord» della curva B del San Paolo) tra cui anche Raffaele Puzone, il testimone sentito in incidente probatorio e su cui gravano diversi precedenti di polizia e un Daspo ancora attivo".
Fonte: il Tempo