Il tecnico azzurro Rafa Benitez parla alla vigilia del match con la Lazio.
CHAMPIONS. «Meritavamo di vincere, e questo sia con l'Atalanta che con la Roma. Siamo stati superiori e la squadra ha creato, però dobbiamo fare di più per vincere. Ho detto sempre che dobbiamo aspettare alla fine per capire dove possiamo arrivare. Domani ci giochiamo l'accesso alla seconda finale consecutiva e dopo penseremo alla Fiorentina e alle alte partite. Quando i numeri di tiri nello specchio sono alti vuol dire che dobbiamo essere più precisi e magari anche più fortunati».
FATTORI ESTERNI. «Se in campionato non stiamo andando bene la colpa è di vari fattori, ma anche esterni. Non voglio fare polemiche, ma qualche episodio non è andato bene, l'abbiamo visto anche al San Paolo con l'Atalanta (riferimento alle decisioni arbitrali, ndr)»
FUTURO. «Tutto quello che si è scritto e letto, su Marca ad esempio, non è vero. Si legge che 'può darsi che ho parlato con..., può darsi che ha deciso... può darsi che...". Io ho sempre detto che parlerò col presidente. Ma non il 16 aprile, ho parlato di settimane».
LAZIO. «Noi vogliamo vincere e arrivare alla seconda finale, siamo due squadre che attaccano molto e sarà una bella partita».
INSIGNE. «Mi ha impressionato positivamente prima della partita. Sta lavorando bene in allenamento con lo staff tecnico e lo staff medico e presto tornerà al 100%».
HIGUAIN E HAMSIK. «Higuain sta meglio, sicuramente molto di più che nell'ultima partita. Marek? lui come Callejon e Insigne che sta tornando stanno lavorando bene e può essere utile».
FINALISTA. «Meglio Fiorentina o Juventus? Dobbiamo pensare soltanto alla Lazio. Solo successivamente penseremo alla finale. Sarebbe lo stesso però, una volta conquistata l'ultimo atto della competizione sarei contento di affrontare una delle due indifferentemente».
DISORDINI. «Si devono chiudere le curve e se occorre anche lo stadio. Si è visto cosa è successo in Turchia (spari contro il bus del Fenerbache, ndr). Se si usa il pungo duro qualcosa cambierà».
ATTACCO. «Mettere due punte? L'anno scorso abbiamo fatto 104 gol con il nostro modulo, solo che chi ha segnato tanto l'anno scorso quest'anno sta segnando di meno. Ma mettere più attaccanti non significa attaccare meglio. Duvan e Higuain insieme? Non mi piacciono perché Higuain si abbassa troppo e la squadra poi perde di equilibrio».
SCELTE DI ROMA. «Io vedo i giocatori ogni settimana, Britos sta bene e Jorginho si stava allenando benissimo. Hanno dimostrato di poter fare bene a Roma. Quando si decide di sfruttare la rosa bisogna ruotare i giocatori. Potrei far giocare solo 14 giocatori ma poi siamo tutti più stanchi. Per un allenatore è sempre così, io faccio le mie scelte e se va bene sono un fenomeno, ma se non va bene la scelta vi stupisce».
ZUNIGA. «Si sta allenando e migliora, però le partite che stiamo giocando in questo periodo sono importanti e lui deve tornare prima al suo livello, altrimenti è rischioso farlo giocare».
GARGANO. «Vale quello che ho detto per Zuniga. Deve trovare il ritmo partita, ha bisogno di giocare».
CALLEJON. «E' una questione di fiducia, ma l'unica cosa che può cambiare questa situazione è fare gol. Se non prova non cambierà mai questa situazione».
CRESCITA. «Quando uno gioca su tre fronti e sbaglia una partita, allora la successiva la deve fare bene, questa è la crescita. Se non ci riesce allora vuol dire che deve ancora crescere».
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