«Il 2 novembre se non avrò la convenzione ponte, parola mia che me ne vado - con la morte nel cuore perché vorrei che la casa del Napoli fosse il San Paolo - e lo stadio me lo faccio da solo. Ne trovo 100 di industriali pronti ad affiancarmi». E' questo l'ultimatum lanciato da Aurelio De Laurentiis durante RadioGol.
«Sono basito per le parole del Sindaco. De Magistris a gennaio è venuto a cena da me a Roma e gli spiegai che avrei messo 20 milioni di tasca mia per realizzare lo stadio, e gli brillarono gli occhi, mi ringraziò. Dopo questo ho iniziato a contattare vari architetti, e alla fine ho scoperto che l'architetto Zavanella, che aveva curato il progetto dello Juventus Stadium, aveva lo studio a Roma e l'ho contattato. Entro il 15 luglio abbiamo presentato il piano di fattibilità ed entro il 31 luglio abbiamo presentato il piano economico. Ora il Comune ha tempo fino al 31 ottobre per accettare o rigettare la nostra proposta».
«Avevo previsto un adeguamento di Piazzale Tecchio che sarebbe diventata interamente pedonabile, erano anche pronti gli accordi con alcuni imprenditori per costruire un grande centro commerciale. Se De Magistris è così bravo, che se lo faccia da solo lo stadio».
«Al Sindaco voglio che ho portato il Napoli per 6 anni in Europa facendola diventare una delle squadre più forti del mondo. Nonostante la schifezza della schifezza del San Paolo che ci viene dato il giorno stesso dell'evento abbiamo fatto grandi cose. Giocare in uno stadio in cui non ci sono i bagni per me e per i tifosi è una vergogna, ho un grande disagio quando vengono squadre straniere da noi. Andrea Agnelli quando viene al San Paolo si guarda stranito, è abituato allo Juventus Stadium, e lo stesso anche con dirigenti di squadre europee; certo io non posso spiegargli che lo stadio è del comune ma nel frattempo ci faccio una figuraccia».
«Il Comune mi sta dando un cesso, è una follia chiedere le cifre che chiedono. Me lo dovrebbero dare grati per rimetterlo a posto».
«C'era un impegno verbale di Auricchio e di tutti gli altri, compreso il Sindaco, di darmi una convenzione ponte dal primo di Agosto per gestire lo stadio al di là del progetto di fattibilità e del progetto completo, come faccio ora a dire di investire ulteriori soldi per dei calciatori, mi verrebbe voglia di cedere tutti, come si può continuare a lavorare con un sindaco che ti tradisce pubblicamente. Il Comune vuol fregare noi, società Calcio Napoli, ma fregare noi vorrebbe dire fregare Napoli e i napoletani, il Sindaco come fa a non capire questo? A meno che non ci siano stati fraintendimenti non riesco a capire questo cambiamento di umore».
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