L'attaccante napoletano Antonio Floro Flores, oggi al Chievo, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere di Verona ripercorrendo la sua esperienza da giovanissimo al Napoli: «Avevo 14-15 anni, tanti provini okay ma all’atto pratico niente. Non mi fidavo più di nessuno e avevo smesso di crederci. Volevo solo giocare per strada. Poi dal Posillipo feci due mesi nel vivaio del Napoli con mister Caffarelli. Ero sulla barca da pesca con degli amici e mi chiamarono dal ritiro del Napoli: "Oh, Anto’, dove sei, guarda che ci servi". Zeman stravedeva per me dopo avermi visto in amichevole, e anziché farmi tornare con la Primavera, decise di tenermi lì. Nel giro di 2-3 anni passai dal calcio di strada alla serie A, e per un po' non c'ho capito niente. Debuttati in Roma-Napoli, in panchina c'era Mondonico. Poi feci anche la B, 62 presenze e tre gol, ma dopo che il Napoli fallì aspettai fino a settembre, poi firmai per il Perugia. Lasciare Napoli non era facile. Ma non arrivò nessuna telefonata per farmi rimanere».
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