Che la trasferta dei tifosi del Verona non sarebbe stata (per loro) una gita turistica con un cornoprogramma preciso, era facile aspettarselo. Del resto per tenerli in sicurezza ed evitare scontri le forze dell'ordine hanno dovuto gestire i loro spostamenti con molta accortezza.
La protesta da Verona
Ecco come raccontano il pomeriggio al San Paolo quelli di HellasNews: «I 225 tifosi gialloblù a seguito del Verona a Napoli, sono stati costretti a girare per ore per le tangenziali di Napoli, arrivando fino a Marcianise (vi ricorda qualcosa?) prima di entrare allo stadio San Paolo di Napoli con circa 20′ di ritardo dal fischio d'inizio dell'arbitro Celi. Nella gabbia partenopea, i Butei sono stati bersaglio di continui lanci di petardi e bomber carta, la prima esplosa nel parcheggio delle macchine e pulmini dei tifosi scaligeri. Almeno sei quelle scoppiate sopra le teste dei 225 tifosi gialloblù allo stadio. Normale routine purtroppo a Napoli. Non bastasse, i Butei sono stati costretti a rimanere all'interno del San Paolo per circa due ore dopo il triplice fischio finale, per poi raggiungere macchine e pulmini solo alle ore 20, con rientro a Verona non prima delle 2 di notte. Ma per l’ amato Hellas Verona si fa questo ed altro».