Ecco le prime parole di Manolo Gabbiadini in azzurro, nel corso della conferenza stampa a Castelvolturno: «Sapevo che Napoli è una città calorosa ma quando la vivi sulla tua pelle un'accoglienza del genere è diversa. Mi hanno fatto capire già diverse cose da quando sono arrivato qui»
JUVE. «Giocare subito? Sono pronto ma spetta al mister decidere. Pronto sono pronto, il gol che ho fatto alla Juve conta fino a un certo punto, quello che conta è vincere».
RUOLO. «Come esterno ho già giocato. Anno dopo anno in quel ruolo capisci e cresci. Per cui se sono qui è anche grazie al lavoro che ho fatto prima».
NAPOLI. «E' stata una scelta facile perché Napoli è una grande piazza».
PRESSIONE. «A Napoli sapevo già da prima che c'era tanta pressione, ma non mi spaventa e sono pronto».
NAZIONALE. «Non ci penso ancora. Per adesso penso solo al Napoli anche perché la Nazionale può essere solo una conseguenza se faccio bene qui».
OBIETTIVO. «Pensiamo partita dopo partita per cui guardiamo solo alla Juve»
VALORI. «Il calcio è bello perché ci sono tane partite e quindi non sai mai dove puoi arrivare. Vediamo di fare gara dopo gara al meglio e poi vedremo dove arriveremo. La città? Napoli già la conoscevo e la sapevo come bellissima città anche se per ora l'ho vista poco, così come il problema di trovare casa. Insigne? Mi spiace quello che gli è successo, l'ho visto stamattina, sta correndo e non vedo l'ora di tornare a giocare con lui».
COMPAGNI TOP PLAYER. «Se vedo un giocatore che ha qualcosa in più di me e ce l'ho accanto cerco di copiare le cose migliori e farmele entrare in testa».
POSIZIONE. «Vengo da una squadra dove giocavo a destra, ma ho giocato anche in altri ruoli per cui non ho problemi ad adattarmi»
SUPERCOPPA. «Una vittoria dà sempre la carica ad un gruppo. Ma come ho detto noi pensiamo solo gara dopo gara».
JUVE. «E' una gara importante ma come lo sarebbe se giocassimo con l'ultima in classifica. Io ora sono qua e sono felicissimo di indossare questa maglia».
ESULTANZA. «Sono istintivo, quando segno non mi preparo esultanze o che. Faccio quel che mi sento al momento. Poi vedremo...»
PROMESSE. «Non mi piace parlare o fare promesse perché non fa parte di me. Preferisco far parlare il campo. quello che posso promettere è che al 90' la maglia sarà sempre sudata».
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